venerdì 25 gennaio 2013

Roccia o Melma?


In casa nostra è periodo di esperimenti. Se hanno un sapore scientifico sono ancora più emozionanti.
L'esperimento che abbiamo fatto è quasi magico ha stupito anche me è Teo. Siamo rimasti tutti e quattro affascinati e increduli provando e riprovando.
Lo abbiamo letto su questo libro:


Ecco la magia:
In una ciotola capiente versare 2 tazze di amido di mais e 1 di acqua, un goccio di colorante alimentare,  mescolare.  


Cosa succede? È da provare!! Le foto e le parole certo non rendono, è tutto da vivere "di tatto".


La miscela modifica il suo stato da solido a semi liquido a seconda di come viene manipolata. 
Se si comprime diventa rigida fino addirittura a rompersi


 

Se lasciata a riposo ritorna quasi istantaneamente allo  stato semi liquido. 



Abbiamo anche provato, lasciandola nella ciotola, a colpirla velocemente e con forza oppure a toccarla delicatamente. La differenza di come reagisce all'urto è impressionante.
Anche l'amido di mais,  come l'essere umano, se trattato con delicatezza si rilassa se trattato con violenza si irrigidisce fino a spezzarsi.
Spiegazione tratta dal libro "50 cose da fare con la scienza":
L'amido di mais è composto da particelle lunghe e fibrose che non si sciolgono in acqua, ma si disperdono, permettendo alla miscela di comportarsi sia da solido che da liquido. Quando la comprimi, le particelle si legano tra loro e la consistenza appare solida; se invece la lasci a riposo le particelle scivolano una sull'altra assumendo una consistenza liquida.




1 commento:

  1. ciao, arrivo da Homemademamma, dove hai commentato di recente. E' molto carino questo post, conosco questa collana ed in effetti sono tutti molto interessanti, noi ne abbiamo altri e spesso li regalo. perchè non partecipi anche tu al Venerdì del Libro con le tue recensioni?
    ciao e benvenuta sulla blogosfera!

    ps: noto che hai il captcha, ti chiederei di leggere questo mio post dove spiego perchè è importante toglierlo. Grazie!
    http://ilmondodici.blogspot.com/2012/09/perche-non-usare-parole-di-verifica.html

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